Ercolano, rinasce la spiaggia della città antica. Un caso unico al mondo - CorrieredelMezzogiorno.it

2023-02-22 17:05:47 By : Ms. bella Wang

Restituita alla sua conformazione originaria la spiaggia dell’antica Ercolano. Quello che appariva fino a pochi anni fa come sogno, a breve sarà completamente realizzato. E, già ora, se ne colgono i contorni. Dall’inizio della settimana è iniziata , infatti, la posa di massi e, al di sopra di questi, di un fitto strato di ghiaia che costituirà il necessario supporto per la sabbia . Il colpo d’occhio, per il momento, non è dei più suggestivi. Osservata dall’alto, l’area dei cosiddetti fornici, è attraversata, infatti, da una striscia bianca che contrasta con il colore grigio dei monumenti e con il verde della vegetazione. E non manca chi storce il naso. Ma, come si è ricordato, si tratta di un necessario passaggio intermedio per ripristinare il piano di calpestio esistente al momento dell’eruzione del 79 dopo Cristo, per ricostruire la linea di costa e realizzare l’auspicato raccordo tra i monumenti portati alla luce nel corso delle campagne di scavo e la Villa dei Papiri . L’approdo è vicinissimo.

La spiaggia prima della copertura La antica spiaggia si trovava circa 4 metri al di sotto dell’attuale livello del mare (la linea di costa attuale è spostata in avanti di alcune centinaia di metri). E questa situazione ha determinato non pochi problemi di regimentazione delle acque . Fino a poche settimane fa la zona era caratterizzata dall’affioramento di acqua che rendeva difficoltosa la fruizione del sito. Ecco perché il Packard Humanities Institute , che finanzia interventi ad Ercolano da più di un ventennio, avvalendosi degli specialisti dell’Herculaneum Conservation Project, ha elaborato fin dal 2017, in sinergia, prima con la Soprintendenza archeologica di Pompei, poi col Parco archeologico di Ercolano, diretto da Francesco Sirano, uno studio specializzato per realizzare un intervento risolutivo. Lo scopo appunto dei lavori in corso è la regimentazione delle acque sorgive e piovane per ampliare i livelli di fruizione dell’area dove si può ammirare l’unico fronte a mare conservato di una città antica . L’obiettivo sarà completamente raggiunto entro il prossimo giugno. Verosimilmente per collegare il tunnel di accesso all’area archeologica alla zona dei fornici e allo scalone che porta alla terrazza del proconsole romano Marco Nonio Balbo non ci sarà più bisogno del ponticello attualmente in opera, che dovrebbe dunque essere eliminato.

Lo scheletro dell’ultimo fuggiasco L’area della spiaggia ha offerto spunti straordinari per la ricostruzione degli ultimi momenti di vita della città antica sopraffatta dall’eruzione. Nei fornici, ambienti a volta destinati al ricovero delle barche e alla conservazione delle attrezzature per la pesca, cercarono scampo centinaia di cittadini, che pensavano di mettersi in salvo via mare. Ma la nube piroclastica incandescente invase i locali senza lasciare via di scampo . Appena due anni fa un’altra scoperta eccezionale: lo scheletro di un uomo di mezza età fu ritrovato alla base della muraglia lavica che chiude l’antico litorale. Quando fu investito dalla nube, l’ultimo fuggiasco, come fu chiamato, voltava le spalle al mare. Morì all’istante, praticamente senza accorgersene.

Il direttore Francesco Sirano E a proposito dei lavori in corso, il direttore Sirano osserva: «Il sistema naturale di drenaggio e regimentazione delle acque , completamente reversibile, svolge allo stesso tempo tre funzioni: quella idrica, quella di protezione dell’antica falesa e quella di fruizione con una superficie in materiale naturale percorribile anche con carrozzine. Infine, il recupero delle acque con un sistema virtuoso di riutilizzo si inserisce in un complessivo approccio del Parco agli obiettivi dell’agenda 2030 in termini di resilienza e di energie rinnovabili».

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